aprile 2018
Aprile 2018
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Di Frazier, che è uno dei pochi CEO afro-americani di un’azienda Fortune 500, ha avuto grande risonanza la decisione di ritirarsi dal comitato consultivo del presidente Trump in materia di business dopo i fatti di Charlottesville, Virginia dell’agosto 2017. Fatti che egli così commenta: «Per me non è un problema politico ma una questione che riguarda i nostri valori di fondo come Paese».
Cresciuto in un ghetto nero, in una famiglia che teneva in gran conto l’istruzione, ha avuto la fortuna di essere catapultato nelle «migliori scuole di Philadelphia», cui riconosce il merito di avergli restituito pari opportunità nella vita. Malgrado la laurea alla Harvard Law School, però, ha dovuto lavorare sodo per diventare “user-friendly” per clienti e soci dello studio legale di alto bordo dove lavorava.
In dialogo con il caporedattore di HBR, Frazier parla di come bilanciare pressioni a breve termine e necessità a lungo, dell’impressionante percentuale di progetti di ricerca che falliscono, del criterio con cui ai farmaci salvavita viene assegnato un prezzo tanto elevato e dell’importanza per un CEO di distribuire il potere «tra le persone che sono nella posizione di fare la differenza».
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