Una ventina di anni fa tenevo una sessione di brainstorming in uno dei miei corsi MBA, ed era come avanzare nella melassa. Parlavamo di un argomento spinoso per tantissime organizzazioni: come costruire una cultura egualitaria in un ambiente dominato dai maschi. Anche se era un tema a cui erano molto sensibili, gli studenti apparivano chiaramente poco entusiasti delle idee che generavano. Dopo una lunga discussione, il livello di energia che si percepiva nell’aula era prossimo allo zero. Dando un’occhiata all’orologio, ho deciso che come minimo dovevamo identificare un punto di partenza per la sessione successiva. «Scordiamoci tutti», ho buttato lì, «l’idea di trovare risposte oggi stesso, e pensiamo invece a nuove domande che potremmo porci su questo problema. Vediamo quante riusciamo a metterne per iscritto nel tempo che ci resta». Gli studenti hanno cominciato diligentemente a formulare domande che ho trascritto velocemente sulla lavagna, mettendo bruscamente a tacere chi...