Pipeline, piattaforme e le nuove regole della strategia Oggi la scala prevale sulla differenziazione. di Marshall V. Van Alstyne, Geoffrey G. Parker e Sangeet Paul Choudary Nel lontano 2007, i cinque produttori principali di telefoni cellulari – Nokia, Samsung, Motorola, Sony Ericsson e LG – controllavano nel loro insieme il 90% dei profitti globali generati dal settore. Quell’anno, l’iPhone di Apple ha fatto irruzione sulla scena e ha cominciato a conquistare quote di mercato. Nel 2015, l’iPhone generava da solo il 92% dei profitti globali, mentre tutti gli ex incumbent tranne uno non facevano profitti. Come possiamo spiegare l’ascesa verticale dell’iPhone, che è arrivato a dominare il proprio settore? E come possiamo spiegare la caduta libera dei suoi concorrenti? Nokia e le altre avevano i classici vantaggi strategici che avrebbero dovuto tutelarle: forte differenziazione di prodotto, brand che godevano la piena fiducia dei clienti, sistemi operativi leader, logistica eccellente, regolamentazione...