Diciotto mesi fa, Douglas e Walter, due MBA della University of Pennsylvania, sono stati licenziati dalle aziende di Wall Street per cui lavoravano. Sono caduti entrambi in depressione: erano tristi, apatici, indecisi e ansiosi per il futuro. Per Douglas, quello stato d’animo è durato poco: dopo due settimane si è detto: «Non è colpa mia; è l’economia che va male. Sono bravo nel mio lavoro e ci dev’essere un mercato che apprezza le mie competenze». Ha aggiornato il curriculum e l’ha inviato a una dozzina di aziende newyorkesi che lo hanno rifiutato. Poi ha contattato sei aziende della sua città natale, nell’Ohio, e alla fine ha trovato un posto. Walter, per contro, si è lasciato prendere dalla rassegnazione: «Mi hanno licenziato perché non sono in grado di rendere sotto pressione», pensava. «Non sono tagliato per la finanza. L’economia ci metterà degli anni a riprendersi». E nonostante il miglioramento del mercato,...